Giappone, Fukushima: combustibile reattore 1 forse fuso

Lo ha annunciato oggi la Tepco, il titolare dell’impianto disastrato, secondo cui tuttavia il materiale combustibile, presumibilmente scivolato sul fondo della struttura, continuerebbe a essere raffreddato stabilmente dall’acqua rimasta al livello inferiore. La temperatura esterna del contenitore del nocciolo, infatti, risulta dalle ultime misurazioni relativamente bassa, tra i 100 e i 120 gradi. Secondo la Tepco, non è stata trovata acqua a un livello di cinque metri più in basso rispetto a dove si trovava la cima delle barre di combustibile, che erano lunghe quattro metri. Nonostante l’immissione quotidiana di 150 tonnellate di acqua, il suo livello all’interno del reattore rimane estremamente basso, ha spiegato l’operatore, che non esclude la possibilità di una crepa nella struttura. Alla luce delle ultime rilevazioni, la Tepco potrebbe essere costretta a rivedere il piano deciso per raffreddare il reattore, che prevede l’impiego di uno speciale sistema in grado di depurare e riciclare l’acqua di refrigerazione. Il gestore elettrico aveva stimato il combustibile del reattore n.1 come il più danneggiato dei tre ancora instabili, calcolando per le barre uno stato di deterioramento del 55%.

GIAPPONE:EFFETTO SISMA,-34,3% SURPLUS PARTITE CORRENTI MARZO
Il surplus delle partite correnti in Giappone ha segnato a marzo un crollo del 34,3% su base annuale, scontando come temuto gli effetti del devastante sisma/tsunami che ha colpito il Paese due mesi fa. Secondo i dati preliminari diffusi oggi dal ministero delle Finanze di Tokyo, il bilancio è sceso a 1.679 miliardi di yen (14,5 miliardi di euro), nel primo declino da due mesi. L’export ha segnato un calo dell’1,4%, nel primo risultato negativo degli ultimi 16 mesi, in scia alla frenata della produzione industriale dopo la catastrofe, che nel nordest ha devastato stabilimenti e infrastrutture e mandato in tilt la fornitura di energia elettrica, mentre l’import è cresciuto del 16,6%. Il surplus dell’interscambio di beni, invece, è crollato del 77,9% a 240,3 miliardi di yen. L’effetto delle devastazioni di marzo è destinato ad aggravarsi ulteriormente nei dati di aprile: secondo un resoconto separato, l’export nei primi 20 giorni del mese scorso è calato del 12,7% su base annuale, contro un aumento delle importazioni del 14,2%, per un deficit pari a 786,82 miliardi di yen. (Fonte CertineWs)

Share Button