È quanto ha detto – secondo la Bbc on line – il portavoce del governo Yukio Edano. Secondo la stampa nipponica, che cita dirigenti della Tepco (Tokyo Electric Power Company), la società che gestisce l’impianto, il fumo potrebbe essere vapore.
Intanto in Italia il ministro alla Salute Ferruccio Fazio esclude rischi. «Per quello che sappiamo non ci sono state esposizioni a radiazioni da causare danni alle persone» ha detto il ministro in diretta durante una puntata di Porta a Porta dedicata al disastro in Giappone parlando della popolazione che vive accanto alla centrale di Fukushima e i lavoratori della stessa. Fazio ha ricordato poi i morti di Chernobyl:«4.000 in 20 anni. In Italia muoiono 8.000 persone ogni anno per incidenti domestici. Non dico che non è nulla – ha aggiunto il ministro – ma stiamo parlando di questi problemi».
Alla luce dei drammatici incidenti alle centrali nucleari giapponesi, Barack Obama ha espresso la volontà che quelle americane «migliorino ulteriormente i loro standard di sicurezza». Intervistato dalla Cbs, il presidente Usa ha ribadito la sua «profonda preoccupazione per le radiazioni» che possono colpire il popolo giapponese. «Si tratta di impianti che sono progettati per sopportare terremoti di un certo livello. Detto questo niente è mai completamente sicuro e infallibile. Così – aggiunge Obama – ogni volta che accadono fatti come questi, penso che sia molto importante per noi esaminare come possiamo migliorare ulteriormente la sicurezza e le prestazioni di queste centrali». Obama ha quindi sottolineato come l’ente nucleare americano, il Nuclear Regulatory Commission, «sia sempre pronto a far fronte a ogni eventualita». Poi, citando la catastrofe ambientale che ha colpito il Golfo del Messico l’anno scorso, Obama ha osservato che «ogni fonte energetica ha sue controindicazioni».
Un invito a rivedere le proprie politiche energetiche è arrivato da Richard Norgaad, professore di Berkeley e ‘gurù dell’Energy and Resource Group. «L’Europa necessita di una revisione delle politiche energetiche, così come il resto del mondo. Ciò che è successo in Giappone è un monito per tutti sui rischi legati al nucleare» ha sottolineato il professore, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampà.
«Il fatto che si debba procedere a una revisione non significa che si deve rinunciare al nucleare, questo è inverosimile. È auspicabile – dice – che i Paesi europei avviino un esame degli aspetti legati alla sicurezza, chiudano gli impianti a rischio e concentrino gli investimenti su centrali più moderne». Il fattore sicurezza «è una variabile strategica ed è per questo che la quota di energia nucleare non può eccedere certi livelli dell’output complessivo, neanche negli Usa». A giudizio di Norgaard «si deve investire su fonti rinnovabili e pulite. L’Europa si trova a un buon punto per quanto riguarda l’energia eolica e il fotovoltaico».
Anche Adriano Celentano è intervenuto sul dibattito, chiedendo agli italiani di non disertare il referendum. “Casini e Berlusconi sono ipocriti – ha detto il cantante – il vero pericolo sono le scorie.”
«Nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone», «senza contare l’aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell’aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde» e «ha fatto subito annunciare dai suoi ‘CicchittiPrestigiacominì e dai piccoli insidiosi Sacconi che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti», senza tener conto dell«’orientamento popolare contro le centrali decretato dal referendum fatto 24 anni fa». Così Adriano Celentano spiega in un intervento sul Corriere della Sera il suo ‘no al nucleare, invitando gli elettori a non disertare le urne a giugno in occasione del referendum.
«Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento – scrive -, saranno oggetto di un referendum che ‘si fara», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare”. (Certinews.it)