Giappone, pesci e verdure altamente radioattivi vicino Fukushima

Lo ammette il ministero della sanità giapponese, precisando che su alcuni prodotti è stato misurato cesio radioattivo pari a 12.500 becquerel per chilogrammo, una quantità pari a 25 volte la soglia massima, e iodio 131 per 12mila becquerel nei pesci. La Tepco nel frattempo ha confermato che alcune delle barre di combustibile usato del reattore quattro della centrale sono rimaste danneggiate, anche se la maggior parte ha retto all’emergenza provocata dal mancato funzionamento del sistema di raffreddamento.

FUKUSHIMA, PARTITA RICERCA CORPI VICINO CENTRALE

Centinaia di poliziotti in tuta bianca anti-radiazioni hanno dato il via oggi a un’operazione di ricerca dei corpi tra le macerie capace di spingersi in modo sistematico per la prima volta entro un raggio di 10 km dalla centrale nucleare di Fukushima. La polizia della prefettura di Fuskushima, come spiegato all’Ansa, ha già effettuato nei giorni scorsi il recupero delle vittime del sisma/tsunami dell’11 marzo scorso, spingendosi con i contatori geiger fin dove le radiazioni lo permettevano, anche all’interno dei 10 km. Questa volta, tuttavia, la diminuzione diffusa dei livelli di radiazione ha consentito la preparazione di un programma più ampio con gli agenti che marciano in linea muniti di bastoni. «La priorità è lavorare in sicurezza», ha spiegato un ufficiale della polizia della prefettura, Mikio Murakoshi. Difficile, ad ogni modo, ipotizzare il numero dei morti mancando spesso notizie su interi nuclei familiari. Nel complesso, la devastazione della costa nordorientale del Giappone ha registrato finora 13.400 vittime e oltre 15.000 dispersi.

GIAPPONE: -50,3% VISITE STRANIERI A MARZO CON SISMA/NUCLEARE
Il numero degli stranieri in visita in Giappone si è dimezzato a marzo per effetto del combinato sisma/tsunami e della crisi della centrale nucleare di Fukushima. Sulla base dei dati diffusi dalla Japan National Tourism Organization, l’agenzia governativa del turismo, gli stranieri registrati lo scorso mese si sono attestati a quota 352.800, con un crollo del 50,3% rispetto allo stesso mese del 2010.

NATURE, GESTIONE CRISI NUCLEARE ‘UN FALLIMENTO’

La gestione dell’emergenza nucleare da parte delle autorità giapponesi è stata fallimentare fino a questo momento, con numerose pecche che hanno portato a una crisi di fiducia nel pubblico. L’accusa viene da una serie di editoriali pubblicati dalla rivista Nature, da cui emerge anche che l’intero meccanismo nipponico di previsione dei terremoti andrebbe riformato. Sulla comunicazione dei dati il giudizio della rivista è molto netto: «Le autorità hanno fallito nell’informare il pubblico su una serie di eventi di cui dovevano per forza essere a conoscenza – si legge – questo ha portato ad alcune brutte sorprese come l’elevamento della classificazione dell’incidente o la contaminazione dell’acqua potabile e del cibo, con il risultato che ora molte persone non credono più alle versioni ufficiali». Anche il rilascio dei dati, anche se più ampio rispetto al passato, non è stato sufficiente: «L’analisi degli scenari più credibili non è venuta dalle autorità giapponesi, ma da esperti ed enti regolatori all’estero – fa notare la rivista – inoltre i dati sono stati forniti senza riferimenti, il che ha reso impossibile per gli scienziati ricostruire mappe dettagliate della situazione». Un’altra critica viene da un articolo di Robert Geller, esperto statunitense che lavora all’università di Tokyo: «Fin dagli anni ’70 i sismologi giapponesi si sono concentrati sul cosiddetto ‘sisma di Tokaì, che sarebbe dovuto avvenire nel sud dell’isola, definendo come ‘a scarso rischiò zone come quella del terremoto dell’11 marzo – scrive Geller – ora le autorità dovrebbero ammettere francamente che non sono in grado di prevedere i terremoti».

GIAPPONE: PER RICOSTRUZIONE SPUNTA ‘CITTÀ GIARDINO TEDESCA’
Il premier giapponese Naoto Kan sta pensando di sviluppare una città ecologica, di circa 10.000 abitanti, nel caso in cui le popolazioni evacuate nei pressi della centrale di Fukushima siano costrette a lasciare per molti anni l’area a causa della contaminazione nucleare. In particolare, Kenichi Matsumoto, un noto scrittore e ora consulente di Kan, ha riferito del «modello di città giardino tedesco» come dello schema apprezzato in quanto agglomerato urbano sostenibile, alimentato da energia rinnovabile e rispettoso dell’ambiente. (Fonte CertineWs)

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