Il governo giapponese non ha piani immediati per ampliare l’area di evacuazione intorno alla centrale di Fukushima, dopo che l’Aiea ha registrato livelli di radiazioni oltre i limiti a Iitate, a 40 km dall’impianto nucleare. Lo ha detto il capo di gabinetto, Yukio Edano.
L’Agenzia atomica internazionale, che fa capo all’Onu, intanto ha invitato le autorità nipponiche ad affrontare la questione. Edano, da parte sua, ha spiegato in conferenza stampa che il governo «rafforzerà i controlli sulle radiazioni al suolo». Iitate è un villaggio che si trova oltre la linea di evacuazione a 20 km dalla centrale, cui si aggiunge poi un’area di rispetto a 30 km. Anche l’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare ha detto oggi che il governo giapponese deve considerare la possibilità di ampliare la zona di evacuazione intorno all’impianto pesantemente danneggiato dal sisma/tsunami dell’11 marzo.
PREMIER KAN, FUKUSHIMA SARÀ SMANTELLATA
La centrale nucleare di Fukushima
sarà smantellata. È la rassicurazione del premier giapponese, Naoto Kan, data nel corso di un incontro con i vertici del partito Comunista nipponico, in base a quanto riporta l’agenzia Kyodo. Kan ha anche spiegato nell’incontro, ha riferito in una conferenza stampa il numero uno del partito Comunista giapponese, Kazuo Shii, di volere «rivedere da zero il piano di costruzione di nuove centrali nucleari».
A BREVE 140 MILITARI USA IN GIAPPONE PER CONTROLLO RADIAZIONI
Una squadra di 140 militari Usa, specializzata nel controllo delle radiazioni, sarà presto in Giappone negli sforzi per fronteggiare l’emergenza scaturita dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha riferito il ministero della Difesa nipponico, in merito al sostegno internazionale raccolto per portare i reattori dell’ impianto sotto controllo dopo i danni causati dal sisma/tsunami dell’11 marzo.
WALL STREET JOURNAL, INADEGUATI PIANI EMERGENZA FUKUSHIMA
Piani inadeguati e nessuna definizione del rischio: il Wall Street Journal bolla così le linee guida della Tepco per situazioni di emergenza nella centrale di Fukushima, che prevedevano tra l’altro la dotazione di «una sola barella, un telefono satellitare e 50 tute protettive». Nella documentazione, che il quotidiano ha preso in visione, «ci sono le linee guida solo per emergenze minori», e «non c’è una previsione sul da farsi nel caso del peggiore scenario, quello in cui il personale della centrale non è in grado di intervenire e occorre un sostegno esterno». Nei piani «non c’è neppure un riferimento a unità dei vigili del fuoco, ai militari, alle richieste di equipaggiamento americano». Ex responsabili della Tepco hanno confermato al Wsj che i piani di emergenza non ipotizzavano un incidente come quello che si è verificato.
FORTE SCOSSA AL LARGO DI PREFETTURA MIYAGI, NO TSUNAMI
Una forte scossa di terremoto, di magnitudo preliminare 6 della scala Richter, è stata registrata al largo della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone, alle ore 16.15 locali. Lo ha annunciato l’agenzia meteo nipponica che non ha rilevato rischi di tsunami.
SARKOZY, VERTICE G20 SU SICUREZZA NUCLEARE
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha proposto oggi, nel corso della sua visita in Giappone, un vertice dei Paesi del G20, in maggio a Parigi, per definire «regole internazionali sulla sicurezza nucleare». «Chiediamo ai Paesi del G20 di riunirsi, se possibile a Parigi», ha detto il capo dell’Eliseo parlando all’ambasciata di Francia a Tokyo. «Il mondo ha bisogno dell’energia nucleare, che mantiene tutta la sua validità, al fine di tagliare le emissioni di Co2» ha aggiunto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, nella conferenza stampa con il premier nipponico Naoto Kan. Tuttavia, ha proseguito Sarkozy, «nuove norme di sicurezza internazionale devono essere messe a punto».
PREMIER KAN, RIVEDREMO POLITICHE ENERGIA
Il Giappone farà la revisione delle sue politiche energetiche dopo la crisi alla centrale nucleare di Fukushima. Il premier Naoto Kan vede un attento riesame sul settore «non ora, ma tra un pò, quando l’emergenza sarà alle spalle». Kan ha detto che l’incidente in corso, non ancora portato a livello di sufficiente sicurezza, ha spinto il Giappone «a rivedere tutta la politica energetica», basata finora sul crescente utilizzo di energia nucleare per contribuire a combattere il riscaldamento globale. «Una volta che l’incidente sarà circoscritto, abbiamo bisogno di valutare il sistema attuale in cui viene lasciata la gestione degli impianti al settore privato», ha aggiunto il premier, secondo cui la «priorità è portare l’impianto in una condizione di sicurezza». L’incidente di Fukushima è stato un intreccio di fattori eccezionali e la sua esperienza «deve essere condivisa con la comunità internazionale». (Fonte CertineWs)