”Il risultato interessante ma anche deludente” spiega all’Adnkronos, Valentina Bini della Fire che curato il sondaggio, ”e’ che l’energy manager e’ quasi sempre un quadro mentre invece dovrebbe essere un dirigente. I risultati delle retribuzione media dunque sono in linea con l’inquadramento contrattuale”. Nel 46% dei casi, a ricoprire questo ruolo in azienda e’ un quadro mentre e’ un impiegato nel 37% delle aziende intervistate. Solo nel 16% dei casi si tratta di un dirigente.
Eppure, la figura dell’energy manager si ripaga da se’. ”Considerando la retribuzione di un dirigente che va da 100 ai 150 mila euro l’anno, se un energy manager riesce a raggiungere risparmi del 5% su una bolletta energetica di 5 milioni annui, vuol dire che l’azienda risparmia 250 mila euro all’anno” spiega la Bini. Sull’azienda, dunque, ”non peserebbe l’esborso per un’ulteriore figura dirigenziale”.
L’energy manager, dunque, e’ una grande opportunita’ per l’azienda ma resta una risorsa ancora da valorizzare. Il responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, spiega Dario Di Santo, direttore Fire, ”e’ la figura aziendale, obbligatoria al di sopra di un determinato consumo annuo, che serva a supportare il management per portare avanti tutte le politiche di efficienza energetica, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e l’eliminazione degli sprechi energetici”.
Si tratta di un ruolo che, sottolinea Di Santo, ”dovrebbe essere di elevato profilo, supportare il decisore, avere delle competenze tecniche e avvalersi di tecnici preparati”. Anche perche’, ”un profilo professionale basso potra’ anche essere un bravo tecnico ma non avra’ sicuramente la possibilita’ di confrontarsi con i vertici aziendali e questo, nella pratica, significa avere scarsa efficacia d’azione”.
La soluzione? Per il direttore della Fire ”e’ il sistema di gestione dell’energia aziendale, la norma Iso 50001 l’unico sistema di gestione che garantisce risparmi e risultati per l’azienda, mettendo l’energy manager nella condizione di operare al meglio”. L’efficienza energetica, conclude Di Santo, ”permette all’azienda di mantenere la propria competitivita’ sul mercato e, in tempo di crisi, anche di mantenere i dipendenti affrontando al meglio il futuro”. (Fonte CertineWs)