Un Comitato operativo per la gestione e l’implementazione del piano generale di innovazione dell’ecosistema regionale – il “Camp” – e una Commissione tecnico-scientifica dedicata alla pianificazione strategica e operativa di una Smart Bay a Napoli. Sono solo alcune delle azioni perseguite dal team campano del programma MIT REAP illustrate nel corso dell’evento di chiusura (che si è aperto lunedì 19 ottobre e si è concluso ieri) del progetto nato nel 2018 su iniziativa del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (DISAQ) dell’Università Parthenope di Napoli in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) per il disegno e l’implementazione di una strategia di sviluppo delle imprese innovative regionali. L’iniziativa si avvale del lavoro di un team locale composto da rappresentanti del mondo istituzionale (l’assessore Valeria Fascione e Raffaella Farina per la Regione Campania), accademico (Marco Ferretti, Francesco Calza, Adele Parmentola, Eva Panetti per l’Università Parthenope), imprenditoriale (Vito Grassi per Confindustria Campania e Ludovica Landi per Graded; Guido Grimaldi e Antonio Errigo per Grimaldi Group ed ALIS; Giovanni Ranieri e Giuseppe Maffia per NextGeoSolutions – Gruppo Marnavi) e finanziario (Pierpio Cerfogli per BPER Banca).
Dopo uno studio preliminare dell’ecosistema Campania, il Team ha sviluppato una strategia regionale sul modello americano basata su quattro pilastri fondamentali: crescita delle startup; formazione della cultura dell’imprenditorialità; incentivi degli investimenti privati al sud; valorizzazione del settore dell’economia del mare.
Durante l’evento di chiusura (in modalità online) il Team si è confrontato con la faculty del MIT per illustrare i principali risultati raggiunti negli ultimi due anni e le prossime linee di intervento per dare continuità al progetto e alla collaborazione con il prestigioso ateneo internazionale.
Tra le azioni di maggior rilievo perseguite, figurano la creazione di un acceleratore accademico Knowtrack, la fondazione del primo Osservatorio sui Sistemi Locali di Innovazione (SLIOB), la proposta di una Cattedra Unesco sul tema degli Ecosistemi Imprenditoriali per lo sviluppo dei Paesi dell’area Mena (Medioriente e Nord Africa), l’istituzione di un corso di dottorato sui temi di imprenditorialità e innovazione e lo sviluppo del primo business game a supporto della creazione e sviluppo degli ecosistemi di innovazione.
Sul fronte della blue economy, oltre all’istituzione di un corso di laurea magistrale in Economia del Mare (presso la Parthenope), la novità è la progettazione di una Smart Bay a Napoli per incentivare la cooperazione tra gli attori regionali operanti nel settore in progetti di ricerca e sviluppo e stimolare gli investimenti diretti esteri nella regione.
Il Team ha anche predisposto un piano di continuità delle azioni strategiche, attraverso la costituzione di un Comitato Operativo composto dai membri della squadra regionale per la gestione e l’implementazione del piano generale – il “Camp” – e una Commissione tecnico-scientifica dedicata alla pianificazione strategica e operativa della Smart bay.
Sono, infine, già state definite nuove linee di collaborazione con il Mit, tra cui il lancio di una rete di mentorship con imprenditori statunitensi di origini italiane a supporto delle startup campane (The Diaspora Project), la collaborazione con la rete italiana degli ex alunni del Mit per il supporto finanziario di giovani imprenditori, il lancio di un programma di alta formazione della Parthenope in collaborazione con la Mit Sloan School of Management e la predisposizione di un accordo per lo svolgimento di tirocini, da parte degli studenti di Boston, presso organizzazioni e istituzioni campane.
Il progetto ha ricevuto un importante riconoscimento con l’attribuzione del Premio Guido Dorso a Eva Panetti, che ne ha curato il coordinamento, per la valenza dell’iniziativa a beneficio dello sviluppo del Mezzogiorno.