Mobile di Caserta, coordinate dalla Dda di Napoli, che hanno portato all’esecuzione di 11 provvedimenti di custodia cautelare, dieci dei quali notificati a persone già detenute tra cui lo stesso capo dell’ala stragista dei Casalesi. I destinatari della misura cautelare sono tutti indagati per estorsione aggravata dal ricorso al metodo mafioso e per agevolare il clan. A Giuseppe Nobis, unico dei destinatari del provvedimento che non era ancora detenuto, viene contestato anche il 416bis. Le indagini hanno permesso di appurare che Setola e i suoi fedelissimi avevano imposto l’acquisto di caffè a numerosi esercenti del comprensorio costituendo un vero e proprio marchio, ‘Nobis caffè’, attivato partite Iva per la commercializzazione all’ingrosso della miscela e creato società ad hoc per dare all’affare una parvenza di legalità. Venivano, infatti, svolte regolari fatturazioni delle transazioni per un’attività che, invece, veniva condotta attraverso l’intimidazione degli imprenditori a cui veniva riferito apertamente che l’acquisto del caffè sarebbe stata cosa gradita allo stesso Setola. (Fonte CertineWs)