Conseguentemente da un lato l’industria del settore ha avuto la necessità di garantire gli approvvigionamenti per dare la nuova risposta che si andava delineando. Agilità, capacità di fornitura per campagne brevi, geolocalizzazione e un armamento di taglia via via ridotto rispetto a quello utilizzato in passato. Un nugolo di fornitori e vendors agisce in un sistema fortemente frammentato che ciò lascia però uno spiraglio di business per il supporto strategico e operativo al privato come nella logistica e servizi per il trading altamente qualificato. La specializzazione ha pagato un caro prezzo in relazione alla scala dei conflitti, ai mezzi in campo, alla tipologia delle forze impiegate e del nemico. I teatri di conflitto urbano, desertico, in giungla e in mare si sono intrinsecamente rimpiccioliti, circoscritti ed altri fattori quali ad esempio l’economia e l’opinione pubblica hanno generato nuove esigenze politiche come ad esempio ricorderete il caso per i pescatori dell’Adriatico durante la guerra nei Balcani. Come risultato sono state evitate pesanti ricadute sull’ambiente ambientali e le condizioni per lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma come ad esempio le bombe a spoletta “safe&arm” in grado di poter essere reimpiegate senza dovesse essere sganciate in mare prima dell’atterraggio dei velivoli in rientro missione sulle portaerei. La standardizzazione è in discussione in ambito NATO per le politiche di avvicinamento dell’Alleanza Atlantica alla Russia ed ai Paesi dell’Europa Centrale. La Francia ha d poco deciso di entrare a tutti gli effetti nella NATO dopo oltre 60 anni di politica De Gaulliana di distinguo della propria Forza Armata dalla NATO. L’artigianalità resta un fattore importante nell’industria della difesa, un punto di forza rispetto alle nuove esigenze del mercato; l’uomo e le tecnologie per rispondere subito e con adeguati livelli di customizzazione alle necessità di campagna. La ricerca scientifica di base in quest’ambito, sembra soffrire un pò e permanere nelle menti degli strateghi piuttosto che sul campo, in realtà riveste l’importanza della parola che la distingue e cioè: Ricerca. Occorrono invece le risorse umane in grado di dare le risposte che occorrono e utilizzare al meglio sistemi e mezzi disponibili piuttosto che amplificare il divario tecnologico. L’informazione invece è divenuta terreno di battaglia: e-Warfare; il Pentagono ha per esempio ultimamente promosso nuovi studi in quest’ambito e la Repubblica Popolare Cinese divulgato i propri sistemi e strategia per la difesa via internet, cosa impensabile sino a qualche anno fà. L’uomo centro e motore di manovra effettivo ha dimostrato alcuni limiti specie nel sistema Occidentale forse perchè obnubilato da un periodo sin troppo lungo di immobilità e incocludenza politica, di agio e falsi miti economici. Restano purtroppo sul campo le mini guerre le battaglie ancora a cavallo come in Sudan e in Africa Centro Orientale, in Jeep come in Afghanistan o a piedi come nelle guerre alla droga in Sud America.