Lo strumento del sussidio diretto, a vantaggio di una tecnologia, spiega Stagnaro, “diventa inconciliabile con un mercato competitivo mentre, ad esempio, potrebbe essere piu’ utile l’introduzione di una ‘carbon tax'”, ossia una tassa sulle emissioni di Co.
L’idea e’ quella di far pagare di piu’ l’energia prodotta emettendo piu’ anidride carbonica. Con gli incentivi, invece, “si decide a priori quanti sono gli investimenti, creando una contraddizione di base”. Con i nuovi incentivi, che verranno emanati entro febbraio, cambieranno molte cose, soprattutto per il fotovoltaico “anche se ormai il danno e’ stato fatto”. Secondo Stagnaro “occorre porsi prima il problema del sovradimensionamento degli incentivi”. Un problema che “potrebbe essere aggredito anche snellendo la burocrazia”. Inoltre, sottolinea il direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, il sistema incentivante cosi’ vantaggioso “ha favorito tanti piccoli produttori che hanno fatto ricorso a prestiti bancari”. Quando, invece, sarebbe utile, sia per il mercato che per il futuro del settore, “favorire l’ingresso di grandi imprese che hanno a disposizione capitali propri”. (Fonte CertineWs)