Il titolare sarà denunciato per vari reati, ma anche un dirigente del Comune – spiega la Sezione – potrebbe rispondere di omissioni d’atti d’ufficio per non aver dato seguito a un’intimazione di bonifica del terreno. L’area, su cui sorge un ex stabilimento ove la società Cemar produceva ceramica, è stata avvistata nei giorni scorsi dall’equipaggio di un elicottero della Sezione Aerea. Le coperture in eternit del vecchio stabilimento, composto da undici capannoni – spiega la Sezione – già al primo sorvolo avevano evidenziato il grave stato di deterioramento.
Considerato che l’area copre oltre 20.000 mq, è stata calcola una quantità di eternit abbandonato di circa 400.000 kg. Nello stabilimento stesso e all’esterno, su un’area complessiva di oltre 58.000 mq, sono state inoltre scoperte tonnellate di altri rifiuti, in gran parte catalogabili come pericolosi. In particolare, a seguito del successivo sopralluogo dei militari, sono stati rinvenuti residui solidi del trattamento dei fumi e della smalteria, composti di calce esausta e polveri di scarto, probabilmente contenenti piombo. I tecnici dell’Arpa, intervenuti su richiesta del militari, hanno prelevato numerosi campioni che chiariranno il livello di pericolosità dei rifiuti abbandonati. Il complesso industriale, in stato di completo abbandono almeno dal 2000, era meta di occasionali visitatori presumibilmente ignari del pericolo derivante dall’inalazione o dal contatto con sostanze potenzialmente pericolose per la salute. Il rappresentante legale dell’Immobiliare del Crociale Srl di Modena, società che aveva preso in leasing dalla Italease Spa l’intero complesso industriale, sarà denunciato alla Procura della Repubblica di Modena per getto pericoloso di cose – articolo 674, deposito incontrollato di rifiuti – art. 192 c. 1 e 255 c. 1 del «testo unico ambientale» Dl 152/2006, e inottemperanza ad un ordine dell’Autorità. Si ipotizza inoltre una omissione di atti d’ufficio da parte del Dirigente responsabile del Comune di Maranello in quanto titolare dell’Ordinanza che, negli anni precedenti, aveva intimato alla società proprietaria di provvedere alla bonifica dell’area. Infatti come è evidente dai fatti, ad oggi non risulta che abbiano avuto corso le ulteriori azioni di competenza necessarie a superare l’inerzia della società stessa.
Il Comune di Maranello «attende al più presto – è la nota fatta pervenire dal Municipio – gli esiti delle indagini dell’Arpa, organo competente a valutare il grado di rischiosità dei materiali ritrovati». «L’amministrazione comunale, negli ultimi anni – prosegue la nota – si è occupata con continuità della bonifica dello stabilimento: già a partire dal 2007, quando, dopo alcuni sopralluoghi effettuati, la situazione fu segnalata all’Arpa e fu emessa un’ordinanza comunale che imponeva alla proprietà il riordino dell’area e la verifica e la sostituzione delle lastre di copertura in cemento-amianto, che allora si presentavano in stato precario. Successivamente, come risulta dagli atti, controlli effettuati nel 2008 dalla Polizia Municipale e dal Servizio Ambiente del Comune hanno evidenziato l’avvenuta rimozione del materiale. Nel giugno 2010, dopo un ulteriore sopralluogo effettuato dai tecnici comunali, la proprietà dello stabilimento ha comunicato al Dirigente dell’Area Tecnica di aver provveduto a rimuovere dall’area esterna altri materiali di risulta presenti e di aver incaricato una ditta per la rimozione delle lastre in cemento-amianto pericolanti. Inoltre, nel 2010, la proprietà ha presentato all’Azienda Usl un piano di bonifica dell’area con il quale era possibile avviare tutte le operazioni di bonifica necessarie; piano che, ad oggi, non risulta essere stato ancora avviato. Oggi, dopo un inverno che può aver ulteriormente degradato la situazione dell’area, l’amministrazione comunale è primariamente interessata a conoscere i risultati delle indagini sui materiali ritrovati per attivarsi di conseguenza». Il complesso immobiliare della ceramica Cemar – conclude il Comune – è stato venduto alla «Immobiliare del Crociale n.1 s.r.l.» il 2 novembre 2005. In precedenza la proprietà era del gruppo «Cemar International spa» in liquidazione tramite concordato preventivo, che nel 2002 aveva predisposto un programma di dismissione di alcuni beni patrimoniali tra cui lo stabilimento di Maranello. (fonte CertineWs)