A scriverlo è Enrico Presazzi del Corriere della Sera. La merce – si legge ancora nell’articolo – è abilmente contraffatta e importata in Italia direttamente dalla Cina, con le fiamme gialle che indagando già dagli ultimi mesi del 2010 hanno consentito di ricostruire tutta la filiera, bloccando una catena distributiva che si presume abbia messo in commercio più di 150mila cubi falsi.
Un traffico illecito che si aggira attorno a 200mila euro. Copie illegali di uno dei giochi più diffusi al mondo il cui brevetto, di proprietà di una società di diritto inglese, è concesso in esclusiva in Italia a una ditta milanese, unica autorizzata alla commercializzazione sul territorio nazionale. I finanzieri, dopo aver contattato la società lombarda, hanno appurato che i cubi sospetti erano stati immessi sul mercato senza alcuna autorizzazione e hanno così denunciato 6 persone, un trevigiano, un bolognese e 4 cittadini cinesi, per illecita commercializzazione di prodotti contraffatti, frode in commercio e ricettazione. Secondo i primi accertamenti i prodotti sequestrati non sarebbero dannosi per la salute.