invece oltreoceano dove la pluralità di soggetti crea trasparenza nel mercato e quindi una situazione di concorrenza e un beneficio alle aziende migliori. Il secondo è quello della specializzazione delle associazioni:  si creano relazioni ad interesse reale e poco strutturate, ma efficaci nella comunicazione, sul modello delle community presenti in internet. Gli obiettivi della neonata associazione sono chiari e si evincono dal loro comunicato stampa: l’associazione potrà  avviare class action, combattere le frodi ai consumatori, promuovere leggi per contrastare le espressioni ambigue nella vendita di oggetti, fatti con materiali diversi (sintetico ecc.), che evocano pelle e/o cuoio, perseguire i simboli e le diciture ingannevoli davanti alla magistratura, alle autorità di garanzia italiane o internazionali, avviare risarcimenti per articoli con sostanze vietate, presentare in Italia e in Europa proposte normative per la trasparenza e la valorizzazione della pelle. Forse una maggiore attenzione dovrebbe essere data alla formazione del consumatore:  l’associazione di categoria ha fatto molto dal punto di vista normativo, ma gran parte di quel lavoro è in mano agli esperti e non al cliente finale. Comunque in bocca al lupo e attivate presto il sito internet www.unicopel.it magari con un servizio segnalazione frodi (reato ormai presente anche nei compliance program delle nostre aziende).  (Fonte Certinews/SB)

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