“Dal punto di vista penale-amministrativo la Costa è stata dichiarata estranea a ogni tipo di contestazione” ha sottolineato l’avvocato della compagnia Marco De Luca, alla fine dell’udienza. “Non è più – ha aggiunto – parte offesa, ma danneggiata e si costituirà parte civile contro chi sarà ritenuto responsabile”.
Le porte del Teatro Moderno, l’unico che a fatica può contenere le centinaia di addetti ai lavori tra magistrati, avvocati, investigatori, esperti e parti civili coinvolti nel naufragio della “Concordia” che aveva oltre 4.200 persone a bordo, si sono aperte poco dopo le 9.30, ma è stato necessario attendere le 11 perché, dopo i controlli rigorosi all’ingresso (vietate anche le riprese foto e video) si aprisse l’udienza presieduta dal gip Valeria Montesarchio.
Poche le dichiarazioni dei legali all’ingresso. De Luca, legale di Costa Crociera, ha ribadito che dalla compagnia non dette alcuna indicazione di ritardare l’allarme. Salvatore catalano, difensore di Ciro Ambrosio, il vice di Schettino, ha sottolineato che il suo assistito fu l’unico a dare ordini diversi dal comandante facendo calare le scialuppe. Ingresso dal retro del teatro per i difensori di Schettino: “Abbiamo dovuto farlo su precise indicazioni delle autorità pubbliche in ordine a motivi di sicurezza”.
Ora ci sono 90 giorni perché i periti producano la loro relazione. Il gip li attende alla discussione il 21 luglio, ma la prima data “operativa” è il 9 marzo in tribunale a Grosseto: da lì si comincerà a organizzare il lavoro per svelare i segreti della nave. Questo mentre l’inchiesta va avanti: oggi, a margine dell’udienza, è emerso che la Costa Crociere avrebbe cercato alberghi all’Isola del Giglio, per ricoverare passeggeri e personale di bordo, ben prima delle 23. Un orario “sensibile” nella scansione di eventi della sera del 13 gennaio e peraltro sempre Leporatti ha riferito che il suo assistito Schettino continua a ribadire che “la Costa Crociere è sempre stata tenuta informata di cosa accadeva” quella sera.
Le testimonianze dei sopravvissuti – All’udienza hanno assistito anche tanti superstiti del naufragio. L’allarme, racconta uno di loro, è stato dato con “criminale ritardo”. (Fonte CertineWs)