Purtroppo però gli investitori hanno preso negativamente l’accaduto e le quotazioni di Borsa del gruppo ne hanno risentito, seppur limitatamente. Stando all’ufficio stampa di Danone il procedimento di approvazione dei claim salutistici e nutrizionali è del tutto nuovo sia per EFSA che per le aziende e che i requisiti richiesti da EFSA per giudicare ammissibili i dossier scientifici, non sarebbero stati accompagnati da linee guida sufficientemente chiare sul tipo di studi considerati necessari. La decisione favorevole dell’EFSA, inizialmente prevista per giugno, avrebbe consentito a Danone di migliorare notevolmente la commercializzazione di Actimel e Activiai, che comunque hanno registrato nel primo trimestre vendite complessive di 3,7 miliardi di euro, pari al 25% delle vendite totali del gruppo. (Fonte CertineWs)