Lo affermano i parlamentari del Pd Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente del Senato, ed il deputato Luigi Bobba. «Realizzare il D2 senza aver individuato il deposito nazionale, come impone la legge, -continuano i due parlamentari del Pd- è un’operazione spregiudicata, che costituirebbe la decisione di fatto di allocare le scorie nucleari presenti nel nostro Paese in via definitiva nel territorio di Saluggia». «Una zona -sottolineano ancora Della seta e Bobba- che è stata più volte riconosciuta inidonea a questo scopo, soprattutto per la presenza di falde acquifere poco profonde, per la fragilità idrogeologica del territorio, e per la vicinanza dell’acquedotto del Monferrato». «A Saluggia -aggiungono Della Seta e Bobba- sono collocate l’80% delle scorie radioattive italiane, che quindi da 30 anni si trovano a due passi dalla Dora Baltea e a 1,5 km dal più grande acquedotto del Piemonte». «La costruzione del deposito D2 è stata autorizzata in deroga alla normativa urbanistica che vieta di costruire in quell’area, in quanto inidonea, e con una proroga di 3 anni del tutto illegale, che la Sogin ha ottenuto dal Comune, dei tempi di costruzione. È auspicabile -concludono Della Seta e Bobba- che Sogin e ministero dell’ Ambiente si arrestino subito, per rispetto della legge, e ancora prima per rispetto dei cittadini giustamente allarmati». (fonte CertineWs)