L’esplosione, che ha causato la morte di un addetto e il ferimento di altri quattro, di cui uno in condizioni gravi, è avvenuta dopo un intervento umano, ha riferito nel tardo pomeriggio il procuratore della Repubblica di Nimes, Robert Gelli. Secondo le prime audizioni, la fornace, che aveva registrato «diversi guasti la settimana scorsa», era stata riaccesa ieri mattina e la sua temperatura è salita fino a 1.500 gradi. Per motivi ancora incerti, «la fusione di metallo non è avvenuta, ciò che avrebbe condotto» l’addetto che ha perso la vita «ad intervenire con una barra di ferro. Qualche secondo dopo questo intervento si sarebbe verificata l’esplosione», ha aggiunto il procuratore, che ha paragonato lo scoppio ad un «geyser di metallo». Le autorità francesi hanno aperto tre indagini, condotte rispettivamente dall’Autorità per la sicurezza nucleare (ASN), i gendarmi, e l’ispettorato de lavoro, per chiarire le circostanze dell’evento. Gli inquirenti, di cui una parte sono giunti nel sito questa mattina, non hanno ancora avuto accesso alla fornace a causa della fortissima temperatura. Le prime analisi sono previste per domani. Mentre un fascicolo giudiziario verrà aperto «nei prossimi giorni contro ignoti per omicidio e ferite colpose». Intanto, l’addetto che è stato gravemente ferito, David Stampone, 27 anni, che riporta ustioni sull’80% del suo corpo, Š stato trasferito oggi in un’ospedale militare della regione di Parigi, dopo un primo ricovero ieri a Montpellier. Secondo il quotidiano Midi Libre combatte «tra la vita e la morte». Mentre la prefettura parla di «condizioni stazionarie». Gli altri tre feriti sono stati dimessi a metà giornata. Intanto, secondo una prima analisi di campioni d’erba prelevati nei pressi del sito di Marcoule, non ci sono «tracce radiologiche associate a questo incidente», ha riferito l’Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare (IRSN). I campioni d’erba analizzati in laboratorio, prelevati in cinque punti diversi nei pressi dell’impianto Centraco, «confermano l’assenza di radioelementi artificiali», sottolinea ancora l’IRSN sul suo sito internet. Ieri, un esperto dell’Istituto, aveva detto ieri che il tasso di radioattività all’interno della fornace era «molto molto debole». Secondo quanto riferito dalla Socodei, la società che gestisce l’impianto, filiale di EDF; Š la «prima volta che un dramma di questa portata si produce sul sito». Nella fornace incriminata, attiva dal 1999, vengono fuse scorie metalliche e tessili (come i guanti utilizzati o le tute utilizzate dagli addetti del sito). Intanto, in Francia continua il dibattito, tra i partigiani dell’atomo e chi dice che è tempo di finirla. Al coro degli antinuclearisti, si è aggiunta oggi anche la leader del Fronte Nazionale d’estrema destra, Marine Le Pen, candidata al voto presidenziale del 2012, che ritiene sia necessario procedere a un’uscita «progressiva e ragionata» dall’energia atomica.(fonte CertineWs)