Il primo ministro Naoto Kan ha ribadito, nel corso di una conferenza stampa convocata in tarda serata, il proposito di abbandonare progressivamente l’atomo a uso civile, proprio mentre il governo ha adottato un piano di ricostruzione post sisma/tsunami dell’11 marzo, stimato in 245 miliardi dollari nell’arco dei prossimi cinque anni. «Abbiamo deciso, come strategia rivoluzionaria su energia e ambiente nel medio termine, di fare il punto sulla politica energetica legata al nucleare e di sviluppare – ha detto il premier – un programma per ridurre la dipendenza». L’obiettivo finale è avere «una società che non dipenda dal nucleare e che ne riduca progressivamente il peso», ha rimarcato Kan, che negli ultimi sondaggi registra un gradimento poco sopra il 15%. Il premier ha assicurato che si dimetterà, come promesso a giugno, dopo essersi assicurato il passaggio parlamentare di tre provvedimenti: il secondo bilancio supplementare per l’anno fiscale 2011, la legge a copertura dell’emissione di titoli di Stato per il disavanzo al 31 marzo prossimo e quella per promuovere l’uso delle fonti rinnovabili. In giornata, Koichiro Gemba, ministro per lo sviluppo delle linee strategiche per ridurre il peso del nucleare, ha annunciato che il governo impiegherà un anno per sviluppare i programmi di politica energetica. I timori dell’opinione pubblica verso il nucleare sono aumentati a dismisura dopo l’incidente di Fukushima, il peggior disastro dopo quello di Cernobyl del 1986. Prima dell’11 marzo, i 54 reattori del Giappone producevano il 30% del fabbisogno di elettricità, mentre ora è dimezzata dopo che, tra impianti danneggiati e fermi per manutenzione ordinaria, sono 36 quelli fuori servizio. L’opposizione delle autorit… locali al riavvio dopo i lavori di manutenzione di routine sta mettendo a dura prova l’ arcipelago con il rischio di blackout. Kan, poi, ha disposto stress test su tutte le strutture nei prossimi mesi, allo scopo di determinare l’affidabilità in materia di sicurezza. (fonte CertineWs)