Canada sta da tempo investendo utilizzando prima i codici a barre e da un paio d’anni la tecnologia Rfid per potenziare controlli e presidio della filiera. Il sistema garantisce la tracciabilità e la movimentazione degli animali, che verranno controllati sia in fattoria che durante i loro spostamenti ad altre locazioni. Gli allevatori non dovranno rimuovere le etichette pregresse basate sui tradizionali codici a barre ma dovranno aggiungere a questo anche un trasponder a ognuno dei loro capi di bestiame.In questo modo sarà possibile incrociare tutta una serie di informazioni che permetteranno un’identificazione univoca di ogni animale che comprende anche il tipo di mangime e foraggio con cui questo è stato alimentato. Il sistema Rfid è integrato a quello barcode al Clts (Canadian Livestock Tracking System), una piattaforma di riferimento nazionale gestita dalle autorità ministeriali e accessibile a tutti gli operatori della filiera. Per altro, anche nel Quebec gli allevatori possono sfruttare questa tipologia di sistema a supporto di una migliore tracciabilità del bestiame, che sfrutta il binomio barcode e tag Rfid. Il governo canadese da tempo sta sponsorizzando investimenti in questo senso. La Canadian Food Inspection Agency sta rafforzando i meccanismi di controllo nazionali relativi al’identificazione puntuale di ogni animale e a ogni relativo spostamento sul territorio sia per i bovini che per i bisonti e gli ovini secondo le normative volute dall’autorità garante (Health of Animals Regulations). E tra gli allevatori canadesi c’è chi ha iniziato originali sperimentazioni in questo senso, in chiave 2.0 Che i tag Rfid siano stati imposti a livello governativo è una chiara indicazione a tutti gli altri Paesi che, prima o poi, dovranno uniformarsi a criteri di assoluta trasparenza. (Fonte CertineWs)