L’associazione di categoria Omeoimprese commenta la sentenza del Tar che ha dato ragione alle imprese del settore annullando l’elevatissimo aumento dei costi di registrazione e rinnovo introdotto per decreto.
Le aziende omeopatiche ora possono guardare con più tranquillità al futuro, dopo l’allarme provocato dall’aumento di 700 volte della tariffa precedente”.
“E’ certamente un passo importante per l’industria omeopatica, per i pazienti e per i medici” afferma Fausto Panni, Presidente di Omeoimprese, “Il nostro ricorso è stato accolto: le tariffe di rinnovo e registrazione semplificata vanno aumentate solo del 10% come previsto dalla legge Balduzzi. Ora ci aspettiamo che il Ministero della Salute, che si è impegnato anche con il Parlamento, intervenga rapidamente sui tempi di presentazione delle domande di rinnovo e sulla semplificazione della documentazione richiesta”.Il tema delle tariffe infatti non è l’unico problema in campo per le aziende omeopatiche, che a meno di due anni dalla scadenza della presentazione delle domande di rinnovo non sono ancora state messe in grado di completare la compilazione dei dossier. “Senza contare la stretta ingiustificata sulle officine di produzione italiane” aggiunge Omeoimprese.
Qualche dato
11 milioni gli italiani che usano medicinali omeopatici, di cui 3 milioni abitualmente (Dati Doxapharma)
20.000 i medici italiani che prescrivono medicinali omeopatici (Dati Omeoimprese)
25.000 i medicinali omeopatici presenti sul mercato italiano dal 1995 (Dati AIFA)
oltre 30 milioni le confezioni di medicinali omeopatici vendute nel 2013
4000 è il numero di famiglie, tra impiego diretto e indotto, che vivono del mercato degli omeopatici in Italia (Dati Omeoimprese)
320 milioni di euro il fatturato in farmacia (Dati Omeoimprese)
CertineWs/MGD