ai quali devono rispondere i sacchetti di materia plastica compostabili utilizzati nella raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, per essere considerati traspiranti. Dal punto di vista applicativo, il metodo descritto dalla UNI 11185 permette di identificare i sacchetti che, per le loro caratteristiche di permeabilità al vapore d’acqua, permettono di ottenere una significativa riduzione del peso dei rifiuti in esso contenuti, mediante un progressivo essiccamento, con effetti benefici sui costi di trasporto e di trattamento e sulla ottimizzazione del processo di compostaggio. In tema di sacchetti biodegradabili, ricordiamo che la UNI EN 13432 “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione – Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi” è stata riconosciuta dalla Commissione europea come strumento per garantire la conformità ai requisiti stabiliti dalla direttiva 94/62/CE (e sua modifica 2004/12/CE) sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio: la norma permette di determinare se un materiale può essere definito “compostabile” o se può essere trattato in condizioni anaerobiche ed è un punto di riferimento per i produttori di materiali, le autorità pubbliche, i compostatori e i consumatori. (Fonte UNI)