In margine al recente convegno “Il popolo delle bollette e la scomparsa del Mercato di Maggior Tutela” organizzato a Roma dall’Osservatorio Imprese e Consumatori, Quotidiano Impresa ha intervistato Antonio Persici, Presidente dell’OIC, organismo costituito tra gli altri dalle principali associazioni italiane dei consumatori.
“La prossima liberalizzazione del mercato elettrico – ha dichiarato Persici – genera tanta confusione, così come emerge dai dati del sondaggio che abbiamo condotto. Il Paese si appresta alla più grande migrazione dei consumi in riferimento alle utenze primarie, degli ultimi 60 anni. Ma nonostante ciò ad oggi una grande percentuale non è a conoscenza della differenza tra mercato libero e mercato tutelato, non è conoscenza che il mercato tutelato si sta indirizzando verso la scomparsa. E chi è invece informato, è convinto che avrà solo svantaggi poiché si verificherà un aumento delle tariffe che si ripercuoterà sul consumatore finale. Quindi molta sfiducia nei confronti della liberalizzazione, che invece potrebbe rappresentare una buona possibilità per risparmiare e per avere servizi migliori, ma solo per un mercato maturo ed informato.”
Tra le cause che più alimentano la confusione tra i consumatori, Pesci identifica i tanti casi di pratiche commerciali scorrette. “Il fenomeno è significativo poiché nel mercato elettrico naturalmente vi è l’esigenza di accaparrare sempre nuovi clienti, anche attraverso pratiche non per niente lecite. Noi invitiamo sempre alla prevenzione attraverso la giusta informazione. Le proposte di passaggio a nuovi operatori e/o nuove offerte tariffarie potrebbero essere anche interessanti e conformi alle nostre esigenze di consumo. Ma la cosa estremamente importante è quella di farsi inviare per iscritto o in forma cartacea la tariffa e l’offerta ricevuta, in modo tale che il consumatore possa effettivamente verificarne la convenienza. Anche attraverso una comparazione rispetto ad altre offerte esistenti sul mercato, e solo dopo poter accettare la relativa offerta. Invitiamo, quindi, alla interpretazione di quanto proposto e all’accettazione solo successiva della stessa.”