C’è un profondo legame tra cultura sussidiaria, bene comune e sviluppo sostenibile. E il sistema finanziario, su temi sempre più urgenti, può fornire un contributo rilevante attraverso settori strategici e strumenti adeguati, per creare valore non soltanto nell’ottica degli azionisti, ma anche per un benessere sociale più esteso e per contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici, i possibili effetti catastrofici e i rischi per il settore finanziario. Nello specifico la finanza può favorire traiettorie di sviluppo sostenibile in tutto il pianeta e promuovere impatti positivi significativi a livello globale, come per i finanziamenti verso le attività di conservazione e gli incentivi alle pratiche virtuose, ripensando le logiche di allocazione e la strutturazione dei portafogli.
Prima della crisi generata dalla pandemia, questi argomenti avevano finalmente acquisito forte centralità, stimolando il mondo dell’impresa privata e quello della finanza nel giocare un ruolo determinante per la transizione verso un’economia verde. Le nuove generazioni hanno acquisito su questi temi un livello di sensibilità straordinario, c’è massima attenzione al fatto che azioni concrete facciano seguito agli annunci e alle intenzioni. In questo momento non bisogna arretrare rispetto al percorso avviato, le difficoltà sono maggiori a causa del virus che tiene in scacco il pianeta, ma è importante mantenere una progettualità concreta e una visione di lungo periodo.
Oggi, come sappiamo, la visione di una sostenibilità connessa alla sola questione ambientale si è profondamente evoluta. Da tempo si è delineato uno scenario integrato delle diverse possibilità di sviluppo. Possibilità che passano anche attraverso la finanza sostenibile e la necessità di superare valutazioni basate sulla sola crescita economica, che mettano invece sullo stesso piano tematiche di sostenibilità e responsabilità d’impresa.
Il network di Deloitte, in Italia e nel mondo, già da tempo è convinto che su questo tema le imprese debbano giocare un ruolo sempre più importante, accanto ai Governi nazionali e a tutte le istituzioni coinvolte. Pertanto l’impegno sulla sostenibilità – a tutti i livelli – è concretamente integrato nei nostri obiettivi e nelle nostre strategie di business. All’inizio del 2020, Deloitte ha lanciato il progetto di Impact for Italy, con l’obiettivo di contribuire a far crescere e rendere più competitivo il Paese anche grazie alle imprese e a un approccio rinnovato rispetto al passato, attraverso la Fondazione e attraverso i nostri servizi, per creare una vera e propria cultura sostenibile, soprattutto tra le Pmi. L’Italia deve compiere uno sforzo eccezionale per rimettersi in pista e scongiurare la minaccia di una recessione senza precedenti: una prova storica per il nostro Paese, che proprio in questi mesi si appresta a prendere il testimone della guida del G20 dall’Arabia Saudita con l’obiettivo di riflettere sul nuovo mondo che vogliamo costruire.
Declinato in una vision più evoluta, il tema della sostenibilità non è una solo questione italiana, ma internazionale. Rappresenta la sfida numero uno di questi anni e per questo noi per primi cerchiamo di essere un modello di sostenibilità aziendale: aiutiamo le aziende a sviluppare ricavi sostenibili e virtuosi nei processi, nella filiera, nella gestione del personale, nella interazione con il territorio e la collettività. La tutela delle persone, dal punto di vista sia fisico sia psicologico, rappresenta un aspetto di primaria importanza nelle politiche aziendali di Deloitte, dentro e fuori dall’ambiente lavorativo. Sul tavolo del summit dei G20 del 2021 bisognerà mettere queste necessità perché l’occasione è una straordinaria possibilità da cogliere per rafforzare gli strumenti di governance globale e di condivisione delle priorità globali. Il nostro network partecipa attivamente ai tavoli di discussione internazionali sulle grandi sfide sociali ed economiche di oggi, contribuendo a informare l’ecosistema socioeconomico in cui agiscono decisori pubblici e aziende private: anche su questo campo, siamo disposti a fare la nostra parte per il bene comune.
Se però le imprese devono essere protagoniste, non da meno devono essere le istituzioni. L’Europa deve continuare a fare la sua parte, adottando un vocabolario comune verso le economie green, il sostegno all’economia reale, un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente e il climate change, per generare un impatto positivo nel lungo periodo sulle performance e sulla reputazione d’impresa. La risposta a livello europeo deve essere unitaria perché una finanza sostenibile, che ripensi l’utilizzo delle risorse disponibili tramite investimenti pubblici e privati, aiuta la resilienza del modello di sviluppo comunitario incentrato sull’economia sociale di mercato.
Gli obiettivi generati da un nuovo approccio sostenibile rappresentano la strada da seguire durante la lunga ripresa che ci attende, che come Deloitte ci impegniamo a sostenere puntando al supporto dei nostri clienti, sia per le aziende più strutturate che quelle più piccole, e caldeggiando la transizione della nostra economia attraverso investimenti diversificati, filiere produttive ripensate e strategie sostenibili da implementare.