“Dalla crisi bisogna uscirne tutti assieme e con una strategia comune, per non privare il Paese di alcun settore strategico e creare disparità con i competitor stranieri”. Lo ha dichiarato Fabio Pompei, AD di Deloitte Italia, nell’intervista concessa a The Italian Times. “In questa fase di lenta ripartenza” ha affermato Pompei “bisogna assicurare la continuità del business, intervenire sulla supply chain per l’impiego temporaneo di fonti di approvvigionamento alternative, accelerare il processo di digitalizzazione dei processi e pensare a nuovi ecosistemi innovativi. A livello economico questa sfida è epocale. Servono tempismo e coraggio, per non trasformare la recessione in una depressione prolungata. La rapidità con cui reagiremo alla crisi sarà fondamentale per l’efficacia di ogni scelta, che supporti le imprese o i cittadini. Tempismo e coraggio non sono prerogativa esclusiva delle imprese, anche le istituzioni dovranno agevolare questo processo e creare i presupposti giusti. La possibilità di mettersi la crisi alle spalle dipenderà anche dalla capacità dei business leader di essere resilienti. Il tessuto imprenditoriale italiano è costituito delle piccole e medie imprese, le più colpite dalla crisi, che ora avranno bisogno di scelte razionali, tempestive e anche coraggiose, oltre che del supporto dello stato e di meno burocrazia possibile”.
“Serve un piano mirato e una programmazione nel lungo periodo. In questo senso Deloitte nel gennaio scorso ha lanciato Impact for Italy, il progetto con cui si pone l’obiettivo di contribuire a rendere più competitivo il Paese, aiutando l’Italia a esprimere tutto il suo potenziale di crescita. Questa rimane la nostra sfida, siamo pronti a offrire il nostro contributo grazie anche a un’approfondita serie di studi e ricerche condotta in modo costante sui rispettivi ambiti di competenza, che ci garantisce una visione chiara su tutto il percorso di uscita dalla crisi. Deloitte è un osservatorio privilegiato, con presenza capillare sul territorio, che può contare su un network globale presente in quasi 150 Nazioni nel mondo: siamo a disposizione dei clienti e di tutti gli attori istituzionali per far nascere idee nuove, basate su modelli di business innovativi, dal momento che il nostro network proprio sull’innovazione ha incentrato il suo piano di sviluppo. Mettiamo sul tavolo strumenti adeguati e suggerimenti pratici, grazie anche all’esperienza e alle best practice che le difficoltà superate in passato ci hanno già insegnato.
La pandemia sta ancora dilagando in alcune aree del pianeta. Più che mai adesso è fondamentale che l’Europa resti unita: non possiamo permetterci disparità tra chi sarà capace di ripartire e chi lo farà solo a metà. Il sistema potrebbe risentire fortemente di una disomogeneità tra recessione e ripresa, allargando la forbice tra chi riesce a recuperare in fretta e chi resta indietro, isolato, costretto alla chiusura o a ridimensionarsi in maniera vistosa. Così come nessuno andava lasciato indietro nella lotta al virus, nessuno dovrà essere trascurato anche del punto di vista economico. Allo stesso tempo, bisogna riportare
al centro del dibattito la sostenibilità. Nonostante la crisi, è in corso un mutamento di prospettiva, tematiche di sostenibilità e responsabilità d’impresa sono divenute imprescindibili per realtà aziendali moderne e all’avanguardia. Chiunque occupi una posizione di leadership dovrà tenere conto delle ricadute del global warming sul proprio business e sull’ecosistema di riferimento, a prescindere dalla crisi attuale”.