Poste lentissime, “Carta di qualità”. “Controllo di qualità”. “Qualità del servizio”. La parola chiave è “qualità”. Inclusa quella del lavoro e della vita d’un centinaio di operai in lotta da mesi. Ma quanti elementi concorrono alla qualità del servizio? Le mani dei portalettere, gli operai dei centri di smistamento, la manutenzione di macchine complesse, autisti, furgoni e aerei Un servizio che – proprio perché Poste ci garantisce la qualità del servizio – paghiamo con circa 300 milioni di euro. Se il servizio non rispetta gli standard di qualità, Poste Italiane deve pagare una sanzione, che può valere milioni. Per questo motivo – al costo di 1,2 milioni di euro – l’Agcom ha affidato a un controllore, la Izi spa, il compito di verificare se Poste si comporta in modo conforme al contratto.
“Ogni giorno trattiamo 1 milione di chili di corrispondenza, che equivalgono a 15 milioni di pezzi”, dice Gennaro Celotto, responsabile della qualità di I controlli della Izi.
Gli standard certificati dalla Izi spa raccontano infatti un’altra realtà. L’obiettivo del 2011, per la consegna della posta prioritaria in un giorno, era dell’89 per cento: poste Italiane può vantare di aver raggiunto il 94,7. Lievissima flessione nel 2012: consegna in 24 ore raggiunta nel 92,9 per cento dei casi. Ma come funziona il sistema di controllo? Esiste una rete di 450 persone – incaricata dalla Izi – che riceve e spedisce quotidianamente lettere, annotando data di spedizione e di ricezione, in modo da testare i tempi di consegna. “Poste Italiane non può e non deve conoscere i loro nomi e indirizzi – spiega Luca Savo, responsabile del controllo di Izi spa – perché, altrimenti, il controllo non sarebbe valido”. Ma nell’ottobre 2013, in un centro di meccanizzazione postale, sono state individuate dagli impiegati alcune “lettere civetta” in una sorta di corsia preferenziale”.
CertineWs/MGD