Risulta invece che sul mercato europeo sono state reperite ampolle recanti un bollino con la scritta “invecchiato” posto al collo della bottiglia, e che in etichetta viene riportato il logo IGP senza alcun riferimento all’invecchiamento cosi’ come previsto del piano dei controlli da effettuarsi a cura del CSQA ai sensi del citato DPC 030 (per recare tale terminologia in etichetta l’aceto deve aver trascorso almeno 36 mesi in recipienti di legno). Secondo il Codacons, il Consorzio Aceto Balsamico di Modena avrebbe dovuto effettuare un controllo e verificare se tra le aderenti vi siano aziende che attuino il comportamento e la pratica commerciale verificata da questa associazione. Ne consegue che la progressiva diffusione in ambito comunitario di prodotto designato dalla Igp recante anche segni e/o indicazioni contrari ai regolamenti puo’ far sorgere il dubbio fondato di frodi in ambito agroalimentare, e cio’ in violazione dei diritti dei consumatori Comunitari ed italiani, oltre a creare confusione sul mercato dei prodotti autenticamente originari di determinati territori. (Fonte CertineWs)