Per questo l’assenza di Cesare Pambianchi, presidente di Confcommercio Roma, all’Auditorium non è passata inosservata. Anzi la presenza in sala di Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna, Mauro Mannocchi, presidente di Confartigianato, e di Valter Giammaria, presidente di Confesercenti, l’ha messa ancor più in risalto. Che la «rete» romana stentasse a decollare lo aveva già ampiamente dimostrato la partita per la successione di Andrea Mondello alla presidenza della Camera di Commercio, quando l’ «artigiano» Tagliavanti e il «commerciante» Pambianchi, più che rete si ritrovarono a fare un braccio di ferro per la poltrona di via dè Burrò che il Consiglio dell’ente camerale alla fine, grazie a un accordo tra gli industriali capitanati da Aurelio Regina e gli artigiani, consegnò a Giancarlo Cremonesi. L’assenza di Pambianchi oggi in assemblea, poi, non depone a favore di un prossimo riavvicinamento, tanto più se si considera che il 30 maggio il leader dei commercianti romani, secondo quanto si apprende, dovrebbe incontrare il sindaco Gianni Alemanno come componente della Consulta delle imprese, coordinata da Luigi Abete, nella quale siedono anche Unindustria, Federlazio, Acer, Abi, Ania, Confagricoltura, Confservizi e Casa artigiani.
IMPRESE: NAPOLITANO, CONTRO LA CRISI VALORIZZARE FORZE INTERMEDIE
«La complessità e la criticità del quadro economico finanziario rendono necessaria la rinnovata valorizzazione dell’apporto di forze intermedie rispetto alle maggiori aggregazioni sociali e di loro rappresentanze che sanciscano il superamento di antichi steccati». Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato all’assemblea annuale di Rete imprese Italia. Rivolgendosi direttamente all’organizzazione, che raccoglie diverse confederazioni, il presidente sottolinea il ruolo fondamentale che possono avere queste nuove formule di aggregazione: «la vostra esperienza che si accompagna alla nascita di nuove forme di integrazione e di tutela degli interessi collettivi puo favorire la diffusione di nuove modalità di dialogo all’interno cdel monodo della produzione e tra le istituzioni e le molteplici realtà d’impresa».
GOVERNO: RETE IMPRESE; RIFORMA ELETTORALE,SCELTA A CITTADINI
«È tempo di restituire agli elettori il diritto di scegliere chi, alla guida del Paese, ne rappresenterà le istanze di crescita». Rete Imprese Italia chiede una riforma elettorale «che riporti la scelta dei rappresentanti nelle mani dei cittadini – ha detto il presidente Giorgio Guerrini all’assemblea annuale dell’organizzazione – mediante uno stretto collegamento con il territorio, correggendo l’attuale sistema che di fatto rende gli eletti dei ‘nominatì dai vertici dei partiti».
CRISI: RETE IMPRESE, PUNTARE SU GIOVANI O PAESE SI BLOCCA. GUERRINI, 2 MLN A SPASSO MA 27% AZIENDE NON TROVA PERSONALE
Il mondo delle imprese «ha bisogno di giovani, regole e politica. Se si va avanti di questo passo, il Paese di bloccherà». Il presidente di Rete Imprese Italia Giorgio Guerrini sprona il governo a «investire sul futuro dei giovani, primo dovere – dice aprendo l’assemblea annuale dell’organizzazione – di chi ha la responsabilità di guidare il Paese. Due milioni di ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro sono uno ‘sprecò intollerabile. E intanto, nel 2010, il 26,7% delle imprese italiane non è riuscito a trovare personale per le qualifiche richieste!». Di questo passo il nostro Paese invecchierà senza riuscire a trasferire saperi e competenze. Insegniamo ai ragazzi che nell’impresa c’è un futuro gratificante, facciamo dialogare il sistema della formazione e il mondo del lavoro. La scuola deve ritrovare la capacità di capire talenti e attitudini, assumendosi la responsabilità di orientarli. Meno annunci e maggiore concretezza: assumiamoci tutti l’impegno di farlo«. (Fonte CertineWs)