Tre impianti sono in grado di trattare meno di 100 tonnellate/giorno, 24 si collocano fra 100 e 300 tonnellate giorno, 17 fra 300 e 600 e solo 6 (che però rappresentano da soli il 39,7% della capacità complessiva) superano le 600 tonnellate/giorno. Solo 2 impianti (a Rufina, in provincia di Firenze, e a Messina) su 53 si limitano a bruciare i rifiuti senza recuperare energia, ma per ambedue è prevista la trasformazione in termovalorizzatori. È questa la fotografia scattata dal terzo «Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani» presentato oggi da Enea e Federambiente dal quale emerge che 29 impianti (con 59 linee) sono nelle regioni del Nord, 15 (23 linee) in quelle del Centro e 9 (20 linee) in quelle del Sud e Isole. Complessivamente, nel corso del 2009, rileva il Rapporto, è stato inviato a incenerimento il 12,7% dei rifiuti urbani raccolti in Italia. L’analisi dei dati del Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani nei 27 Paesi dell’Unione più Svizzera, Norvegia e Islanda, inoltre, mostra che l’Italia, con 541,3 kg/anno pro capite, si colloca lievemente al di sopra della media europea, che è pari a 512,3 kg. (Fonte CertineWs)