La Camera dei Deputati ha desecretato e reso pubbliche le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone: sessantatre pagine sui rifiuti tossici in Campania. Sedici anni fa si sapeva già che sotto quelle terre c’erano rifiuti tossici pericolosissimi e che l’impatto sulla popolazione sarebbe stato devastante.
Il documento è consultabile presso l’Archivio storico della Camera. Da quelle 63 pagine emerge una realtà impressionante: traffico illegale di scorie pericolose, fusti di rifiuti tossici interrati nelle cave, coperture politiche, l’impatto devastante sulla salute della popolazione e sull’ambiente. Nel 1997 Schiavone aveva già raccontato tutto, ma quei documenti erano stati secretati. Afferma che i documenti sono stati consegnati a inquirenti e istituzioni.Poi continua a citare nomi, luoghi e intrecci di interesse e di potere.
Schiavone cita i nomi dei referenti del clan per gli affari nello smaltimento illegale dei rifiuti.Cita anche una serie di località nell’hinterland di Napoli e luoghi molto frequentati, a due passi dai centri abitati.Sotto terra sono finite anche scorie nucleari, venivano interrate di notte e vi si gettava sopra terreno. Insomma, una bomba ambientale che ha fatto ammalare migliaia di persone.
«Entro venti anni gli abitanti di numerosi comuni del Casertano rischiano di morire tutti di cancro», affermò Schiavone, con un tono profetico che purtroppo è stato confermato dai fatti. Le ricerche del Cnr fatte proprie dal ministero della Salute, descrivono un’impennata della mortalità per tumori nelle province di Napoli e Caserta. «Tuttavia – riferì il pentito – quel traffico veniva già attuato in precedenza. Gli abitanti rischiano tutti di morire di cancro entro 20 anni; non credo infatti che si salveranno: gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita».
CertineWs/MGD