«Confindustria è assolutamente a favore dello sviluppo delle rinnovabili», ha premesso Marcegaglia, sottolineando tuttavia «il costo nella bolletta energetica che è – ha detto – vale quattro miliardi l’anno da qui al 2020». Un costo «del 20% che va su tutte le imprese, mentre ci stiamo ammazzando per avere venti milioni per la ricerca e l’innovazione. Stiamo lavorando seriamente per trovare una soluzione», ha affermato inoltre Marcegaglia, evidenziando che «una bolletta energetica alle stelle» non aiuta ad essere più competitivi”.
A Roma, intanto non si placano le proteste che vedono alla testa dei critici del decreto romani, Wwf e Legambiente. “Sembrano seduti intorno ad un tavolo a mangiare un piatto di pasta. Ma in realtà il tavolo è un pannello fotovoltaico e la location scelta per il picnic all’aperto è il ministero dell sviluppo economico.” Così, con una mobilitazione flash, Sosrinnovabili, la mobilitazione popolare del settore, con la partecipazione di Legambiente e Wwf, torna a ribadire il proprio no al decreto Romani sulle rinnovabili, dopo l’iniziativa di giovedì scorso al Teatro Quirino di Roma. Una rappresentazione simbolica, dove i pannelli fotovoltaici non producono più energia, ma diventano dei tavoli, per chiedere di cancellare completamente il decreto. Proprio oggi che si sarebbe dovuto svolgere il tavolo di confronto convocato dal ministero dello sviluppo economico, rimandato probabilmente venerdì 18 marzo. Mentre domani pomeriggio il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha fatto sapere che incontrerà al ministero i rappresentanti delle principali associazioni di settore delle energie rinnovabili: l’Anie (Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche), l’Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), l’Anter (Associazione nazionale tutela energie rinnovabili), Vera online (Relazioni e strategie per l’impresa responsabile) e Asso Energie future. (Certinews.it)