Il pm Pietro Pollidori, titolare degli accertamenti, ipotizza nei suoi confronti il secondo comma dell’articolo 589 cp nella parte in cui si dice che se il «reato è commesso con la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a cinque anni». Tra gli accertamenti avviati dal magistrato anche la verifica se Montaldi fosse equipaggiato secondo quanto previsto dalle misure antinfortunistiche. Intanto sarà eseguita domani l’autopsia sul corpo dell’operaio. Il pm Pietro Pollidori ha affidato l’accertamento tecnico a Costantino Cialella, dell’istituto di medicina legale ‘La Sapienzà. L’esperto dovrà accertare le cause della morte di Montaldi. Allo stato non è ancora chiara la dinamica del decesso. L’uomo, 48 anni, addetto al monitoraggio tecnico di un impianto di congelamento, è infatti caduto, ha sbattuto la fronte e perso del sangue, ma la ferita riportata, ad un primo esame, non sembra causa diretta del decesso. Il sospetto degli investigatori è che sia stata una fuga di azoto a determinare al morte. La Flica Cisl, che oggi ha tenuto un’assemblea sulla sicurezza nel lavoro a piazza Santa Emerenziana, dove è morto l’operaio, ha chiesto oggi che la stazione di piazza Annibaliano venga dedicata, una volta terminati i lavori, a Bruno Montaldi. Il segretario della Filca Cisl di Roma, Andrea Cuccello, dopo aver ricordato che «è ancora sotto sequestro il pozzo di ventilazione da dove è caduto ieri l’operaio», ha fatto presente che «sono ancora tante le morti tra i cantieri e la morte di Montaldi è il 53esimo incidente mortale a Roma dal 1 gennaio 2003». In Campidoglio, nel pomeriggio, l’aula ha osservato un minuto di silenzio per l’operaio.(fonte CertineWs)