Nei contenitori sono stati rinvenuti oltre 1100 sacche contenenti plasma scadute o in evidente stato di decomposizione. Il materiale ematico era inoltre custodito all’interno di un ambiente non idoneo, che presentava sporco e polvere diffusi su tutte le superfici, scrostature dell’intonaco e mancata esecuzione delle comuni attività di pulizia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania (nella persona del Sostituto Procuratore Riccardo Rossi) hanno portato al sequestro delle sacche di plasma (sulle quali è stato disposto l’esecuzione di accertamenti tecnico scientifici) e alla denuncia di 2 dirigenti sanitari e 2 infermieri, tutti della struttura ospedaliera “Paolo Dettori”. Dai primi accertamenti effettuati, risulta che il materiale rinvenuto non sia entrato nel circuito delle trasfusioni, né che sia stato utilizzato da aziende farmaceutiche per la preparazione di farmaci. Ma è possibile che accada qualcosa del genere, quando tutte le strutture sanitarie dovrebbero attenersi, obbligatoriamente e per legge, a modelli di gestione e prevenzione del rischio (vedi Joint Commission)? La notizia del sangue putrefatto al “Dettori” di Tempio Pausania è semplicemente terrificante. Il prossimo numero di CertineWs dedicherà uno speciale all’argomento Joint Commission.