La Finanza ha scoperto un’associazione internazionale che spacciava per biologiche granaglie che non lo erano. Anche stavolta i controlli hanno funzionato e i responsabili sono stati assicurati alla giustizia.
Avrebbero immesso illecitamente in commercio in Europa 350 mila tonnellate di falsi prodotti «bio» (granaglie a volte anche con ogm o addirittura contaminate) per un valore di 120 milioni di euro. A sostenerlo è la Coldiretti Marche nel commentare l’operazione «Vertical Bio» che ha smantellato un’associazione per delinquere di carattere internazionale. La filiera corta del biologico è in costante crescita, così come i consumi, e secondo Coldiretti «è importare garantire trasparenza ai consumatori e tutela alle aziende». Secondo i dati, il numero complessivo degli operatori fa segnare un calo del 6%, ma crescono nella stessa percentuale le aziende che producono, trasformano e vendono prodotti biologici. Un trend confermato dall’analisi sulle coltivazioni. La superficie totale si è ridotta del 2% ma le produzioni più rivolte al mercato fanno segnare un aumento. È il caso degli ortaggi (+12%), dell’olivo (+6%) e dei cereali (+28%), mentre tengono frutta fresca e uva. Il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita. Sul territorio regionale sono oggi presenti quasi 200 aziende che puntano sulla filiera corta, oltre a 37 agriturismi e ristoranti che servono pasti bio, 51 negozi specializzati, 4 gruppi di acquisto solidale e 11 mercatini.
CertineWs/MGrazia d’Errico