I dati verranno presentati il prossimo 27 aprile presso il Ministero della Salute, alla presenza del ministro Ferruccio Fazio. La ricerca ha evidenziato i punti deboli del sistema di controllo e prevenzione da attacchi terroristici lungo i circuiti di produzione, fornitura e distribuzione degli alimenti. Nel 38% delle circostanze a essere coinvolti sono la grande distribuzione (supermercati e mercati all’ingrosso), i ristoranti, le mense e i locali pubblici. Il restante 4% delle manomissioni risulta invece causato in ambito produttivo, ad opera di personale interno ”infedele” e a livello di allevamento e agricoltura. L’indagine, co-finanziata dal Direttorato Generale per la Giustizia, la Liberta’ e la Sicurezza della Commissione Europea, e’ stata coordinata dal Prof. Roberto Setola, Direttore del Laboratorio Sistemi Complessi e Sicurezza dell’Universita’ Campus Bio-Medico di Roma. Partner delle ricerche, durate un anno, sono stati il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), l’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS), la TECNUN dell’Universita’ di Navarra e la European Business Associates. (Fonte CerrineWs)