dal pozzo circa 4,9 milioni di barili, equivalenti a 780 milioni di litri di petrolio. L’operazione consisterà nel versare fango e cemento nella falla attraverso la cupola di contenimento mentre, attraverso un pozzo di supporto, si introdurrà altro cemento e fango per chiudere in modo permanente il pozzo. La “static kill’s procedure” sarebbe dovuta iniziare la settimana scorsa ma era stata rimandata per via dell’uragano Bonnie che aveva costretto a un’evacuazione temporanea delle piattaforme. Conclusa la fase static kill, Bp inizierà la fase successiva denominata bottom kill, l’ eliminazione dei detriti dal fondo, che durerà dai cinque ai dieci giorni. Nel frattempo si sono intensificate le polemiche circa la quantità di dispersanti a suo tempo utilizzati da Bp per sciogliere il petrolio nei giorni della piena emergenza. Bp e le autorità americane hanno confermato che in quei giorni sono stati dispersi sulla superficie del mare circa 7 milioni di litri di dispersanti. Ma secondo una sotto commissione della Camera, la quantità di dispersanti rovesciata in mare è stata molto più alta e per questo tutte le cifre devono essere rimesse in questione. Al contrario i responsabili di Bp asseriscono che una parte di questo greggio non sarebbe confluita nell’Oceano, poichè le attività di arginatura condotte da Bp e dirette dagli Stati Uniti avrebbero permesso di intercettare circa 800mila barili di petrolio prima che sul pozzo venisse collocato un tappo, a metà luglio. La marea nera del Golfo del Messico rappresenta la peggior catastrofe accidentale della storia dell’industria petrolifera. (Fonte CertineWs)