Fra le altre responsabilità alla SECO è anche affidato il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro secondo quanto stabilito dalla legge svizzera, il corrispettivo, per intenderci, del nostro Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Già nel 2000 sempre la SECO aveva fatto condurre lo stesso identico studio, i risultati di questa nuova ricerca sono serviti quindi per un confronto su quanto scoperto 10 anni prima allo scopo di avere traccia di come e quanto sia cambiato il livello di stress da lavoro correlato nei lavoratori svizzeri.
Per questa nuova indagine sono stati intervistati 1006 fra lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e liberi professionisti per avere una quadro più esaustivo possibile.
Negli anni le persone che percepiscono uno stato di stress cronico sono aumentate del 30%, mentre è in calo la percentuale di lavoratori che ha dichiarato di non essere mai stressata, si è passati dal 17,4% del 2000 al 12,2% del 2010.
Ancora più eclatante il calo, forse il crollo, delle persone che hanno dichiarato di saper gestire bene lo stress, si è passati, nel decennio, dal 31 al 20%.
Diversa la percezione dello stress sia a livello regionale che a livello di età, infatti i lavoratori della Svizzera occidentale accusano livelli di stress superiori a quello di altre zone, mentre in termini di età le persone fra i 15 e i 34 anni dichiarano di essere molto più stressati delle persone appartenenti alla fascia di età che va dai 55 ai 64 anni. Le cause di questo generale peggioramento del livello di stress sono state individuate essenzialmente in tre fattori:
Giornate lavorative molto lunghe, più di 10 ore; poca precisione nelle istruzioni per i compiti da svolgere; dover mostrare sentimenti non corrispondenti alla realtà delle cose.
Chi lavora con scadenze si sente doppiamente stressato rispetto a chi lo fa senza, stessa proporzione fra chi lamenta situazioni di mobbing e non.
Negli anni, inoltre, si è molto accentuata la tendenza a recarsi sul luogo di lavoro nonostante malattie o acciacchi, creando il cosiddetto fenomeno del “presenzialismo” per la paura di essere licenziati per troppe assenze. Dai dati emerge chiaro come tutti i lavoratori indichino nel buon comportamento dei propri superiori una possibile soluzione al problema stress lavoro correlato.
Infatti rispetto dei collaboratori, pacifica soluzione di eventuali conflitti e una buona pianificazione fanno sì che tutto lo staff abbia benefici in termini di salute e, non da poco per un’Azienda, produttività.
Purtroppo non tutti i lavoratori hanno trovato la giusta soluzione per risolvere il proprio problema, infatti molti, senza alcun consulto medico, assumo farmaci e anche sostanze dopanti in maniera indiscriminata per migliorare le proprie prestazioni lavorative.
In Italia lo stress lavoro correlato è diventato parte integrante della normativa sulla sicurezza sul lavoro, la norma si trova nell’art. 28 del D. Lgs. 81/08.
La valutazione rischio stress lavoro correlato è, fra le altre cose, uno degli obblighi cui l’Azienda non può sottrarsi e deve essere presente nel relativo documento valutazione rischi. (fonte CertineWs)