Supply “chain”

Ma quando mai “chain”?  Che ha sapore, odore, rimembranze di schiavitù; di sotterranei, di lebbra e di peste, di vaiolo. Di malattia; di morte.
Nella capitale storica del Brasile – Ouropreto, nel palazzo comunale, si vede dove “vivevano” gli schiavi, “importati” dall’Africa; le segrete del Rathaus di Norimberga non sono migliori. Perché non sostituire questa infelice e depression-making definizione con “supply process”?  ISO/TC 176 ne sarebbe probabilmente felice, e magari anche il Marchionne, a cui piace giocare con il face value delle parole. Il Marchionne non va sottovalutato, e molti altri come lui: all’inizio c’era – e c’è tuttora – il “verbo”.

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