L’azienda umbra ha diffuso un comunicato con cui ha annunciato che “la certificazione Iso 14001:2004 per l’impianto di Galatina è lo specchio di una cultura aziendale impegnata a coniugare costantemente ricerca e innovazione, efficienza e rispetto dell’ambiente, attenzione massima alle risorse umane e alla sicurezza del lavoro, produzione di ricchezza e tutela del patrimonio storico e monumentale, cultura e animazione della vita sociale delle comunità nelle quali operano le aziende Colacem”. Immediate sono state le reazioni. Per l’ex consigliere regionale di centrodestra Aldo Aloisi, presidente di Azzurro popolare “barattare vite umane in cambio di chissà che, è un triste dispetto a questa terra svenduta.
“Le sinergie multicolori che in Consiglio hanno dato vita ad una capitolo scomodo della gestione della cosa pubblica – ha proseguito Aloisi – lasciano perplessi.
“È chiaro, non serve il fiuto di un investigatore per rendersene conto, anche se sarebbe il caso che le autorità competenti vigilassero sull’onestà di certe posizioni, che la mercificazione del dibattito politico ha aperto un varco alla sapiente operazione di lobbying.”
Anche il sindaco di Soleto, Elio Serra, si è dichiarato molto critico nei confronti della scelta del consiglio provinciale, che assomiglierebbe molto ad un accordo trasversale che trascura le delibere dei 12 comuni dell’area, fra cui Galatina.
“Mi dissocio nella maniera più assoluta – ha detto Serra – dalla risoluzione del Consiglio voluta anche dal mio partito, il Pd, che non tiene in alcun conto la volontà delle popolazioni interessate”.
“Negli ultimi tre mesi – ha proseguito il sindaco che di professione fa il medico – molti dei decessi nel mio Comune, sono imputabili a tumori”.
Secondo le voci critiche nel Salento si muore di neoplasie più di quanto avvenga in Puglia e nel resto d’Italia. Nel distretto di Galatina, in particolare, di tumore al polmone.
Secondo Roberta Forte, intervenuta a nome di un comitato di cittadini, a fronte di una diminuzione di Co2, con il coincenerimento ci sarebbero immissioni nell’aria di nanopolveri altamente pericolose. Metalli assai difficile rilevare, che riescono ad eludere qualsiasi filtraggio comune e che sarebbero stati già rilevati nei pozzi artesiani di alcuni cittadini.
Forti perplessità sussistono anche rispetto alla provenienza del cdr. “Autorizzare Colacem – ha proseguito Forte – significherebbe dunque smentire anche quella strategia più volte sbandierata di voler attuare il ciclo integrato dei rifiuti. (Fonte CertineWs)