Testosterone aumenta rischio di infarto

Pubblicizzati come la fonte della giovinezza per gli uomini, i farmaci e gli integratori a base dell’ormone maschile testosterone aumenterebbero i rischi di infarto negli anziani oltre i 65 anni addirittura del doppio, nei primi 90 giorni successivi all’inizio dei trattamenti. Gli stessi pericoli triplicano negli adulti con già diagnosticate malattie cardiovascolari. A lanciare l’allarme sui pericoli del testosterone è una nuova analisi condotta dall’epidemiologo William Finkle dell’università di California a Los Angeles, che ha esaminato i dati relativi a 55.000 uomini. Le pillole al testosterone sono approvate dalla Food and drug administration (Fda) solo per uso in pazienti con diagnosticati bassi livelli dell’ormone, ma nella pratica vengono prescritte per trattare una serie di disturbi, dalla stanchezza denunciata da molti uomini alla scarsa libido. La indagine pubblicata oggi su PlosOne rivela che secondo dati recenti, il 43% degli uomini che ricevono integratori al testosterone negli Usa non hanno bassi livelli dell’ormone. Per converso, la vendita di questi prodotti con ricetta medica è più che raddoppiata negli ultimi anni, superando persino le vendite del Viagra. La Fda – la Agenzia per il controllo sul mercato medicinale in America – ha fatto sapere di stare rivedendo lo studio in quanto al momento i pericoli di infarto non sono presenti tra i possibili effetti collaterali elencati in queste medicine. «La verità – ha osservato Steve Nissan, cardiologo alla Cleveland Clinic – è che è in corso un gigante esperimento con la salute degli uomini americani in pericolo perchè ancora non conosciamo gli effetti a lunga scadenza dell’uso dei prodotti con l’ormone maschile».

CertineWs/MGD

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