Truffa quote latte, due aziende milanesi al centro del sistema illegale, in 20 rischiano il processo

Gli indagati, secondo il pm Frank Di Maio, hanno messo in atto artifizi per ottenere e mantenere indebitamente la qualifica di primo acquirente che permetteva loro di ritirare il latte dai produttori per la successiva rivendita e/o trasformazione. Ad alzare il velo su un sistema truffaldino diffuso nella gestione delle quote latte giunge l’indagine svolta dal Nucleo regionale delle Fiamme gialle.  Solo a Milano, avrebbero sottratto in sei anni 118 milioni di euro alle imposte Ue che regolano il quantitativo di latte da immettere sul mercato. Ma l’inchiesta avrebbe sollevato il coperchio scoprendo un sistema ben più ampio. Quasi un miliardo, in totale, il credito non versato nelle casse dell’Ue per lo sforamento sistematico della produzione. Ad occuparsene, ora, saranno altre quattro procure italiane a cui sono state inviate le carte processuali che coinvolgono altri produttori, in totale una cinquantina. Tra i nomi finiti in questa inchiesta anche i leader dei Cobas del latte che, nelle scorse settimane, a bordo dei loro trattori, hanno sfilato per le vie di molte città italiane, per protestare contro la normativa europea che impone limiti precisi sul latte da commercializzare. Nel mirino, la politica comunitaria che ha, sostengono, di fatto abbassato il prezzo. Se l’inchiesta milanese approda alla richiesta di rinvio a giudizio, l’interrogativo più inquietante che emerge è riferito a quella produzione fuori controllo che circola sul mercato. Perché se l’ipotesi accusatoria venisse confermata si scoprirebbe che migliaia di litri di latte ogni anno, dal 2003 ad oggi, sarebbe stata illegalmente smerciata, ma soprattutto non avrebbe subito alcun controllo sanitario. (Fonte Repubblica)

 

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