Sono state, poi, delineate precise responsabilità penali per altre 11 persone, per aver presentato atti e documenti falsi. Sotto controllo è finito il dirigenete dell’istituto di credito che aveva curato l’istruttoria e l’erogazione dei contributi. Il meccanismo di frode vedeva le diverse società attestare formalmente la titolarità dei terreni su cui sarebbero dovuti essere allocati i parchi eolici e le disponibilità finanziarie da destinare al progetto. La proprietà del suolo, all’atto di richiesta del contributo, veniva certificata da false attestazioni. Mentre per l’aspetto finanziario, si cercava di mostrare una maggiore capienza di fondi della società che in quel momento stava chiedendo il contributo, mediante fittizie assegnazioni di capitali proveniente dall’estero che, in realtà,corrispondevano all’importo del contributo già ottenuto da un’altra impresa, subito trasferito non appena veniva erogato. Le indagini, durate 2 anni, hanno permesso di smascherare l’articolato sistema di truffa. Perquisizioni e sequestri di documenti sono stati compiuti dalle Fiamme gialle ad Avellino, Roma, Napoli, Milano, Taranto, Enna ed Alcamo. L’attività investigativa, attraverso rogatorie internazionali, si è estesa, anche, in Olanda, Spagna e Inghilterra. In particolare, a Roma sono stati bloccati contributi finanziati dal ministero per lo Sviluppo economico in 2 tranche dal maggio 2007 all’ottobre 2008 per 9,5 milioni e 19,6 milioni di euro. (Fonte CertineWs)