“Il processo di cambiamento dell’Europa va fortemente governato; è necessario pensare e ragionare in un’ottica di conservazione ed evoluzione dell’Europa, è necessario sognare nuovamente un’Europa che sia degli europei e non dei burocrati e che sia un’Europa delle Regioni, dove le Regioni del Sud-Europa diventino protagonisti. Per fare ciò è necessario riaprire un serio dibattito sui principi fondanti l’europeismo partendo dalle grandi famiglie liberali, socialiste e popolari, le uniche in grado di potere trovare nel loro interno le nuove visioni.”
Lo ha dichiarato l’ Avvocato Lucia Tuccitto in un’intervista al Blog delle Relazioni Istituzionali. Avvocato civilista, politico, siciliana, Lucia Tuccitto è segretario della sede di Catania dell’Associazione Donne Giuriste Italia e si occupa di rapporti commerciali e di affari.
“L’idea che i soldi pubblici dell’Europa – aggiunge l’avvocato Tuccitto – debbano essere gratis, è un vecchio retaggio culturale ed assistenzialista che non funziona con il mondo attuale. Se un imprenditore ha un’idea e chiede che venga finanziata, non chiede soldi in regalo, sa che li deve restituire e pagare, ma se crede nell’idea, accetta la sfida. Con il Recovery Fund l’Italia ha davanti una grande sfida: attuare un grande piano di sviluppo per un Paese non più diviso a due velocità; e per fare ciò è necessario avere piani d’azione che tengano nel dovuto conto le differenze morfologiche del paese puntando a valorizzare le differenti risorse che fanno dell’Italia un paese straordinario.
L’Italia deve investire senza timore, buttare il cuore oltre l’ostacolo, in istruzione ed infrastrutture guardando alla sostenibilità e solo così potremo veramente diventare un paese competitivo ed europeo in panorama internazionale.” “Il sud – conclude – ha bisogno di un ingente investimento infrastrutturale in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica che valorizzi le sue bellezze naturali. Porti, aeroporti, interporti, strade, ferrovie che lo rendano competitivo nella logistica, il resto verrà da sé in quanto la naturale collocazione e le naturali bellezze faranno il resto. Il sud non più come consumatore “assistito” ma come ingranaggio di un’Italia unita da Sud a Nord. “.