L’Università Popolare degli Studi di Milano è un’università telematica di diritto internazionale, con sede in Lombardia e Lazio e con periferiche in tutta Italia, per studenti e professionisti che desiderano consolidare o riprendere il loro percorso accademico. Con presupposti storici si caratterizza per la lunga esperienza unita all’innovazione che si esplica attraverso il sostegno alla ricerca e promozione costante di borse di studio, incontri tra centri di ricerca e impresa. L’università Popolare degli studi di Milano è un’università internazionale non facente parte dell’orientamento italiano che eroga titoli in virtù della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento del titolo nella Regione europea. Approfondiamo l’offerta e le peculiarità dell’ateneo con il suo rettore, il Prof. Avv. Giovanni Neri.
L’Università Popolare degli Studi di Milano è un’università telematica di diritto internazionale, con alle spalle una solida storia. Come nasce l’Ateneo? Quali sono le modalità di fruizione dei corsi?
L’Università Popolare degli studi di Milano ha una natura bivalente, da una parte conserva l’elemento antropologico della formazione tradizionalista, sia nel nome, in cui non recita telematica, che nella sua essenza qualitativa ed istruttiva tradizionale, dall’altra garantisce una formazione UWW (University Without Walls), telematica, attraverso le piattaforme formative di nuova generazione. L’UPSM racchiude in sé, dunque, un’anima tradizionale ed una fortemente orientata all’innovazione, una formula inedita come quella della sua internazionalizzazione. L’ateneo nasce con presupposti storici datati 1901, dai movimenti popolari milanesi che hanno dato vita ad una vera e propria rivoluzione culturale rivolta un tempo alla volgarizzazione scientifica ed oggi alla cultura e didattica internazionale diretta a tutti. Un tratto che caratterizza in nostro Dna e che conserviamo da sempre: “la voglia e il desiderio di portare cultura”. Storicamente fin dai primissimi del ‘900 i movimenti popolari Milanesi come l’Università Popolare di Milano hanno avuto docenti ed insegnamenti di uomini come Gabriele D’Annunzio e Benedetto Croce. Oggi l’Università può contare su un senato accademico che vanta il prestigio e la presenza di illustri professori e veri e propri “Guro” del sapere, dal Magnifico Rettore Prof. Avv. Giovanni Neri, ai collegi docenti e professori incaricati.
L’università ha sedi fisiche in Lombardia e Lazio. Chi può accedere ai vostri corsi? Da quali paesi? Dove e come si svolgono gli esami e le discussioni di laurea?
L’università vanta due sedi istituzionali Milano e Roma, una itinerante a Firenze e circa trenta sedi periferiche per l’Italia, queste ultime sono dei veri centri universitari UC (University’s Corner) autonomi ed indipendenti, ma con linee guida che fanno riferimento all’università centrale. Esistono inoltre 5 sedi per il mondo: Africa 3 sedi, India ed Emirati Arabi e periferici rapporti con Ucraina e Cuba. Gli studenti hanno in tutta Italia e negli altri luoghi del mondo la possibilità di avere assistenza come nella sede centrale, possono accedere a tutti i corsi, ovviamente con i requisiti previsti e standard necessari. La nostra Università ha scelto deliberatamente di non istituire il numero chiuso in quanto abbiamo sempre lottato contro la censura e l’oppressione culturale e didattica, per questo i nostri corsi sono sempre aperti a tutti. Negli anni abbiamo avuto studenti derivanti da 109 paesi riconosciuti e alcuni da due paesi parzialmente riconosciuti, per questo facciamo sempre fatica a comprendere i cosiddetti confini della conoscenza imposti dallo sciocco tradizionalismo in quanto siamo contro le dogane del sapere. Siamo spesso definiti World Class University, internazionali che credono in una conoscenza senza dazi. Gli esami e le tesi sono fatti nelle sedi centrali o nelle periferiche; tuttavia, oggi, a causa dell’emergenza Covid, vengono svolti online e 100% a distanza nel rispetto delle misure di sicurezza.
Con lo scoppio della pandemia, è mutata la richiesta di iscrizione ai corsi, sia in termini numerici, sia di scelta dei percorsi formativi?
Per noi è stato un mutamento generale e sostanziale dei fattori, ma tutti in crescita, abbiamo registrato un aumento nel 2020 del 32% rispetto al 2019 e il trend ad oggi, nel primo quadrimestre 2021, segna un 11% rispetto al 2020 (l’indice calcolato è il numero delle matricole iscritte). In crescita anche il numero di erogazioni di borse di studio e contributi erogati, con un aumento considerevole di richieste di sovvenzioni alle classi meno agiate e migratorie. In aumento, infine, le formazioni internazionali richieste in webinar e piattaforma. La scelta dei percorsi di studio rimane invariata per tipologia con le stesse matrici e percentuali richieste.
I vostri corsi danno anche diritto a crediti formativi per professionisti? In che modo è possibile ottenerne?
Certamente, da unica università internazionale a statuto speciale siamo gli unici in Italia a poter riconoscere CFU Crediti Formativi Universitari. La stessa coerenza adottata nel concetto di internazionalizzazione viene applicato senza confini anche per il sapere. Oggi nella nostra Università ci sono imprenditori consulenti liberi professionisti che hanno potuto conclamare un percorso di conoscenze specifiche e tecniche in alcuni settori, spesso attraverso il loro campo professionale e altre volte attraverso formazioni specifiche. Il modello applicato è quello del riconoscimento curriculare “parziale” della candidata matricola al fine di raggiungere l’obiettivo della laurea. Con il nostro operato ribadiamo sempre gli stessi principi e valori gli “Ideali del conoscere”, proseguiamo nei valori universali della conoscenza: il sapere, la cultura, la scienza non possono essere di alcuna istituzione. Il processo di accreditamento CFU è molto semplice: viene chiesto di inviare il proprio CV presso la segreteria didattica che in base al dipartimento provvederà alla condivisione, per la verifica e per il parere di facoltà, una volta inviato il CV, la segreteria didattica o l’ufficio orientamento provvederà all’accredito curriculare e la comunicazione in 48 ore. Abbiamo decine e decine di liberi professionisti che si trovano a metà del percorso grazie al riconoscimento delle loro esperienze di vita e professionali. In questo modo creiamo percorsi ottimizzati con studi coerenti mirati senza burocraticità estensiva per atti accademici dovuti.
La DAD è stata più volte al centro di critiche e polemiche, eppure voi, come molti altri atenei prestigiosi, da anni offrite corsi telematici. Cosa è davvero importante per imparare a distanza?
La DAD è stata più volte mal giudicata per alcune discipline difficilmente ripetibili a distanza, ma a nostro avviso erroneamente criticata. La storia ha già insegnato mille volte, ogni cambiamento innovativo porta a posizioni critiche da parte di chi forse rappresenta già il passato. La DAD non è più il futuro ma il presente. L’importante è lavorare per una buona DAD che sia fatta da chi ha un’esperienza, conoscenza e risorse applicative nelle dinamiche a distanza. La nostra eccellente riuscita in questo Boom della DAD è stata caratterizzata da due fattori: il primo l’esperienza già acquisita nell’internazionalizzazione in paesi cosiddetti difficili, “West Africa, Siberia, Centro America”; la seconda essere già largamente presenti con le nuove piattaforme tecnologiche di nuova generazione, con personale preparato ed efficiente, docenti e con visitor professor di larga esperienza formativa in DAD presenti in vari luoghi del mondo.
A suo avviso, la laurea oggi è ancora un elemento che fa la differenza nel mondo del lavoro? Quali indirizzi si sentirebbe di consigliare ai maturandi del 2021?
Assolutamente sì. Se prendiamo in considerazione il nostro secolo ci accorgiamo che nella prima metà i laureati erano solamente una rarità, poi tra gli anni ‘50 e ‘70 la laurea era sinonimo di gran prestigio, ad oggi ci possiamo rendere conto che avere una laurea è diventato essenziale e doveroso, sia per se stessi e che per gli altri, a qualsiasi età. Per questo motivo che tantissime matricole di tutte le età dai 23 ai 87 anni si iscrivono con noi, perché accettano l’invito di non lasciare orfano un proprio sogno, quello della conquista del conoscere che è parte integrante di uno stato fisiologico che noi tutti esseri umani abbiamo. Un consiglio che cerco di dare quando si deve scegliere l’indirizzo del corso di laurea è sempre lo stesso, dove vi porta il cuore, con noi o con altri, ma dove vi porta il vostro sentimento. Tutti i nostri corsi di laurea hanno già prima della loro creazione uno studio di “back study research”, in modo da costituire corsi di laurea internazionali considerati appropriati nel mondo lavorativo contemporaneo.