Un bilancio, in generale, dal segno negativo quello presentato dall’associazione del Panda, anche se a preoccupare il WWF è soprattutto il 2011 e, in generale, gli anni successivi constatando come manchino le basi e le prospettive per migliorare la situazione: nel Governo che taglia fondi al Ministero dell’Ambiente e punta sul nucleare, manca un’integrazione delle politiche ambientali e, in generale, una vera e propria strategia di sostenibilità. Se non fosse per la sofferta firma della Strategia Nazionale per la biodiversità, insomma, questo appena trascorso sarebbe un anno da dimenticare, segnato dalla mancanza di politiche energetiche chiare per raggiungere gli obiettivi di Kyoto (l’Italia rimane in tal senso il paese più arretrato), da una spaventosa crescita urbanistica scandita da piani casa che hanno contribuito a restringere il territorio, alla cementificazione delle spiagge e all’occupazione delle coste. Per non parlare poi della grave crisi dei parchi, salvati in extremis da un intervento in finanziaria e della virulenta ripresa delle lobby venatorie che hanno segnato successi soprattutto a livello regionale sulle limitazioni per la caccia. (Fonte CertineWs)